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(Dis)Avventure Molisane

(Dis)Avventure Molisane, Novembre 2018

Sono seduto sul muretto di pietra ai bordi della carrareccia.

Il panorama davanti a me è fantastico.

La stradina serpeggia lungo l’interminabile cresta che fa da spartiacque tra la valle del Biferno e la valle del Trigno, i due principali fiumi molisani, regalando continuamente nuovi scorci tra le colline che digradano progressivamente verso il mare Adriatico.

Mare che intravedo ancora lontano da me, a circa un ottantina di chilometri.

Ma purtroppo non sono li seduto a godermi il panorama.

Dubito infatti di poter raggiungere il mare, la mia meta, per la fine della giornata.

La bicicletta è infatti capovolta davanti a me, con il forcellino del cambio spaccato in due.

Ero partito il giorno prima da Roma, in treno, per raggiungere il paese di Bojano, ai piedi del Matese, dove avevo pernottato nella casa di famiglia.

L’idea era di arrivare fino al mare, all’altezza di Termoli, dove avrei preso la corriera per rientrare a Roma.

Evitando ovviamente di percorrere le veloci ma relativamente trafficate statali di fondovalle.

Avevo quindi preparato una traccia per il GPS che seguisse la lunga serie di creste che con diversi saliscendi collegano tra loro i piccoli paesini arroccati sulle alture digradanti fino al litorale.

Concatenando quindi stradine secondarie spesso male o affatto asfaltate.

Su una di queste sterrate, lungo un tratto un po’ fangoso ad appena un terzo della gita, sento un rumore terribile e la ruota posteriore si blocca.

Scendo e guardo inorridito il cambio penzolante: forcellino rotto. Non ho il pezzo di ricambio.

Sono ad almeno 80 km da più vicino negozio di bici, e a comunque non meno di 12 km dal più vicino centro abitato.

 

Seduto sul muretto di pietra cerco di analizzare freddamente la situazione.

Devo inventarmi qualcosa. Idea!

Se non posso aggiustare, posso smontare.

Con il mio inseparabile multiattrezzo smonto il fedele Shimano 105 e lo ripongo nella borsa sottosella.

Levo alcune maglie della catena e la rimonto in maniera da poter  usare il rapporto 34/21.

La gita non finisce qui, continuerò fino al mare in single speed. Soffrirò un po’ su alcune salite più ripide.

Andrò più piano nei tratti in pianura, godendomi con calma i panorami.

E la lascerò scorrere libera in discesa.

Con poco più di un ora di ritardo sulle previsioni arrivo al mare.

Ben impressi nell’animo i panorami, i silenzi, i colori, i profumi di queste solitarie terre molisane.

Ben impresso nell’agendina: ORDINARE DA ZTL 2 FORCELLINI DI RICAMBIO.

 

Corrado Gentile

PS. Se vuoi ripercorrere le orme di Corrado, clicca qui per il gpx della traccia.